Gran Balconata del Cervino

Dal 22 al 26 maggio 2023 ho percorso a piedi un percorso in Valtournenche, in Valle D’Aosta, chiamato “Gran Balconata del Cervino” proprio perché porta verso il Monte Cervino offrendo viste panoramiche per quasi tutto il suo sviluppo.

Dall’ingresso della valle, a Chatillon, sono salito sul versante occidentale della Valtournenche, che ho percorso fino ai piedi del Monte Cervino; il ritorno si è svolto sul versante opposto, discendendo verso sud.

Ho divido il percorso in tappe:

1. Saint-Vincent – Poutaz: 18 km, dislivello +1300 m

2. Buisson – Valtournence: 16 km, dislivello +1400 m

3. Valtournence – Cervinia – Valtournenche: 16 km, dislivello +800 m

4. Valtournenche – Chamois: 14 km, dislivello +800 m


1ª tappa: i tre ambienti (da Chatillon a Poutaz)

Come mi era già successo l’anno scorso nel Cammino Balteo, la prima tappa è probabilmente la più impegnativa!

Sono partito presto (7:15) da Milano in treno per arrivare alle 10 a Chatillon Saint-Vincent, in Valle D’Aosta.

il mio programma per questa prima tappa prevede di salire da Chatillon (470 m) fino a Col Saint Pantaleon, il punto più alto del percorso (1660 m) per poi raggiungere Torgnon, e da qui scendere in Valtournenche a Poutaz.

La tappa di oggi è stata particolarmente interessante dal punto di vista naturalistico perché, partendo da fondovalle e raggiungendo una quota di media montagna, mi ha permesso di attraversare i diversi ambienti naturali tipici delle diverse quote.

Nella prima parte, salendo il versante nord della Valle D’Aosta, ho attraversato un ambiente piuttosto secco e spoglio, costeggiato da cave e da “ru”, gli antichi canali di irrigazione. Alle mie spalle però è stato bello vedere il fondovalle allontanarsi.

Il fondovalle di Chatillon Saint-Vincent

Una volta raggiunta la quota di circa 1300 m invece ho incontrato un ambiente naturale dominato dai pascoli: il cielo si apre e mostra già le vette delle montagna ancora innevate sopra i 2200 m, mentre sotto ai miei piedi scorrevano prati verdissimi, fitti di fiori e ancora umidi dalle recenti piogge.

I pascoli intorno a Semon

Salendo ancora verso il Col Saint Pantaleon, all’improvviso mi ritrovo dentro un fitto bosco di abeti: il terreno si fa rosso e morbido, e l’aria più fresca e profumata di resina.

Il bosco di larici presso Colle Saint Pantaleon

Il passaggio al colle è segnato dalla omonima cappella e da qui il sentiero di fa pianeggiante o in leggera discesa. Dopo pochi minuti sulla destra il bosco di apre e si intravede in lontananza il paese di Torgnon.

In pochi minuti sono in paese, e colgo l’occasione per passare a salutare Liam, il proprietario dell’hotel Zerbion dove ormai da anni alloggiamo in inverno quando veniamo a sciare qui.

Dopo un breve tratto su strada asfaltata, individuo sulla destra il ripido sentiero che in soli 20 minuti mi fa scendere a fondovalle. Il percorso è così ripido e stretto che non so dire che vegetazione ho attraversato: ero concentrato su dove mettere i piedi!

Dall’alto si vede la Valtournenche

Arrivato a Poutaz, attendo qualche minuto l’autobus Arriva 503 che mi potrà alla frazione Crepin, dove ho prenotato il mio alloggio al B&B Pankeò.

Dato che in questo periodo non ci sono molti alloggi aperti in valle, ho deciso di alloggiare tutte le sere nella stessa località, e di usare il bus di linea per raggiungere i punti di partenza dei sentieri o tornare all’ alloggio al termine della tappa.

La tappa di oggi è stata mediamente lunga e con un discreto dislivello: la mia forma non è al massimo ma mi sono divertito e sono fiducioso che il riposo di stanotte mi permetterà di godermi una nuova favolosa tappa domani! La località promette sicuramente un ottimo relax! 😆

La vista sulle vette dal B&B

2ª tappa: incontri meravigliosi (da Buisson a Valtournenche)

Il percorso di oggi riprende e prosegue il discorso iniziato ieri: ritorno a Buisson e da lì salgo per continuare a percorrere il versante occidentale della Valtournenche, in direzione nord, verso il Cervino. La mia meta è il lago di Cignana da cui scenderò a Valtournenche direttamente al mio alloggio.

Proseguendo verso nord, la quota aumenta, e me ne rendo conto subito perché il sentiero che da fondovalle mi porta in quota è breve ma molto ripido: in soli 4 km mi porta da 1100 a 2200 m! Una serie infinita di piccoli tornanti, una traccia poco segnalata, che mi richiede quasi due ore di cammino.

Le ricompense per questo impegno però sono numerose e sorprendenti: anche oggi, come ieri, salendo di quota attraverso diversi ambienti naturali, dal bosco così umido da avere il terreno ricoperto di muschi, fino alla brughiera oltre i 2000 m.

Il muschio nel bosco alle quote più basse

Ma la prima grande sorpresa della giornata la incontro poco più in alto, quando un primo stambecco attraversa con un balzo il sentiero davanti a me. Pochi passi e ne incontro una coppia che pascola accanto al sentiero. E poi un branco nascosto tra i ruderi di alcune baite. E ancora un folto gruppo a pascolare accanto al sentiero… da qui in poi ne ho incontrati così tanti che non ho potuto contarli!

Un banco di stambecchi pascola accanto al sentiero

Forse perché non disturbati dalla presenza dell’uomo – in questi giorni infrasettimanali di maggio non c’è nessuno sui sentieri – gli stambecchi sono i veri padroni di questa fascia. E per me è una fortuna poter fare questi meravigliosi incontri

Dopo tanta salita, e quando il bosco si dirada, la vista si apre sui prati della località Gilliarey, dove riposo preso il piccolo oratorio e ammiro per la prima volta la vista del Cervino, ancora tutto innevato e impressionante per la sua verticalità.

Il Cervino visto dai prati di Gilliarey

Da qui, il percorso si fa decisamente più rilassante: in 6 km praticamente in piano, sempre restando a quota 2200, raggiungo il lago di Cignana, delimitato verso valle dalla diga della centrale idroelettrica.

Il lago è contornato a semicerchio da aspre montagne che superano i 3000 m (come il Mont Rous 3240 e la Becca di Salé 3107) dalle quali scendono lingue di neve e cascate di acqua che alimentano il lago.

Il lago è molto ampio ed è ancora in parte ghiacciato: il contrasto tra le lastre di ghiaccio galleggianti e le parti di acqua che riflettono le vette circostanti è affascinante e impressionante.

Riposo finalmente sulle sponde del lago, e consumo il panino che ho portato per pranzo: sono incantato dal silenzio assoluto, interrotto soltanto dallo scorrere dell’acqua e a volta dal rombo di qualche blocco di neve che si stacca dal versanti e rotola verso il bacino.

Dopo un po’ però devo rialzarmi e ripartire, ho ancora circa un ora e mezza di facile sentiero per scendere in paese!

Ma le sorprese, che hanno reso memorabile questa escursione, non sono finite: nella pietraia sotto la diga incontro alcune timide marmotte che si allontanano goffamente al mio passaggio. L’ultimo incontro meraviglioso di una giornata fantastica!

Una marmotta sotto al lago Cignana

3ª tappa: dal fondovalle a Breuil-Cervinia

In questa terza giornata il meteo ha condizionato il mio percorso: era previsto rischio pioggia e così ho deciso di adattare il mio percorso per minimizzare i rischi.

Anziché raggiungere Cervinia risalendo a quota 2200 m come previsto, ho preferito percorrere il fondovalle, costeggiando il torrente Marmore, in modo da avere più possibilità di riparo in caso di pioggia forte.

Ha piovuto qualche goccia al mattino è una pioggerella fitta al pomeriggio, ma questo non mi ha creato grossi problemi!

Anche il fondovalle si è rivelato molto piacevole: i prati a pascolo sono verdissimi perché qui siamo già a quota 2000 m.

Il fondovalle verso Breuil-Cervinia

Percorrere il fondovalle anziché l’alta quota mi ha dato l’occasione di passare al Lac Bleu, un piccolo laghetto sulla cui superficie si riflette il profilo del Cervino. Anche se oggi la giornata non era serena, la vista è stata comunque molto affascinante.

Il Cervino innevato si specchia sulla superficie del Lac Bleu

In circa un’ora e mezza di facile sentiero sono arrivato all’ingresso di Breuil-Cervinia: dopo un breve giro in paese mi incammino, questa volta sul versante orientale, per tornare verso Valtournenche.

Crocus fioriti sui pascoli intorno al Lac Bleu

4ª tappa: Chamois, la perla delle Alpi

La tappa di oggi mi ha permesso di percorrere buona parte della media valle sul versante orientale: sono partito da Valtournenche e sono salito prima al Lago di Lod per poi visitare Chamois, prima di scendere a fondovalle a Buisson.

Partendo dai 1600 m di quota di Valtournenche, un sentiero facile e molto piacevole percorre a mezza costa il versante est, lasciandosi alle spalle il Cervino: si cammina in un bosco di larici e su un terreno rosso e morbido, attraversando spesso torrenti e piccole cascate.

Il sentiero 34 si affaccia sul fondovalle

Progressivamente il sentiero sale di quota, nell’ultimo tratto in modo più deciso, e dopo circa 9 km raggiungo il Lago di Lod a 2000 m, il punto più alto della tappa di oggi.

Il lago sembra quasi invisibile, perché riflette il verde dei boschi che lo circondano e a un primo sguardo non si distingue!

Il verdissimo lago di Lod

Dopo una breve pausa sui tavoli dell’area picnic del lago, inizio la discesa, con una tappa imperdibile a Chamois, un piccolo paese ora convertito a villeggiatura e turismo, con case di montagna splendidamente ristrutturate.

Chamois ha la particolarità di essere l’unico Comune d’Italia non raggiungibile in automobile, ma solo a piedi (o con la funivia che sale da Buisson, 700 m più in basso).

Chamois, Perla delle Alpi

Questa sua unicità, insieme alla sua bellezza, lo ha fatto includere nella lista delle 23 località alpine denominate Perle delle Alpi.

Il nome Chamois deriva da “camoscio”, e durante la ripida discesa a fondovalle ho la fortuna di incontrarne uno!

Un camoscio appena sotto Chamois

Questa è l’occasione giusta per me per salutare questa splendida valle, e concludere questa indimenticabile esperienza della Gran Balconata del Cervino.